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OMAGGI AL RE DEL MACABRO

Scritto da Damiano Crosina 26 Settembre 2017
La prima volta che ho conosciuto il Re è stato attraverso le pagine lise di un libro di mia madre. Uno di quelli con il prezzo in lire e la copertina dipinta che trattiene un vago sentore di stantio. Che sia stato Carrie,Tommyknockers, oppure Misery, sinceramente non ricordo. Quello che ricordo è il modo in cui quelle pagine mi abbiano stregato. Perché il Re ti prende e ti trascina a forza dentro le sue storie. E allora non hai più via di scampo. Una volta aperto uno dei suoi libri, posarlo diventa un’impresa quasi sovrumana.
Ora che ci penso meglio credo di ricordare quale sia stato il primo suo libro a passare tra le mie mani: ChristineChristine – La macchina infernale. Un libro che parla letteralmente di una macchina che prende vita e inizia a mietere vittime. Voglio dire, chi oserebbe mai pensare che un libro con una premessa buona solo per un film di Michael Bay possa funzionare? Eppure in qualche modo il Re ci riesce. Ti fa sudare freddo nel leggere della spirale diretta all’inferno in cui una macchina d’antiquariato trascina il suo nuovo proprietario. Ti gela il sangue nelle vene con l’immagine di un paraurti che mastica carne umana e abbatte a furia di colpi una casa intera.
Poche cose mi piacerebbero quanto poter fare un tour all’interno della mente del Re. Capire dove e come nascano queste idee tanto strampalate quanto geniali. Che il suo passato sia piuttosto buio è facilmente intuibile. Del resto tutti i suoi protagonisti hanno qualcosa di rotto in loro. Non eroi buoni e belli, ma esseri fragili e tormentati. Nelle sue pagine vive la natura umana nella sua vera essenza: complessa, mai bianca o nera, ma dotata di infinite sfumature.
Il Re non ha paura di gettarsi nel più profondo delle ombre che vivono in ciascuno di noi. Dare vita ai mostri che si nascondevano nell’amadio delle nostre camerette. Le inquietudini che a volte abitano dietro le pareti della nostra coscienza. Ma non chiamatelo scrittore horror, perché il Re è molto di più. Un vate della catarsi, un classico moderno, un genio delle letteratura, un’icona che avrà posto per i secoli a venire negli scaffali delle nostre librerie.
Lunga vita al Re. Autore in grado di creare mondi interi e popolarli di personaggi che sembrano più vivi delle persone che ti circondano. Autore capace di farti digrignare i denti dal terrore, commuoverti e farti sorridere. L’unico in grado di rendere frasi come “non importa quanto lo sgrulli, l’ultimo goccio lo molli sempre nelle mutande” poetiche e nostalgiche. Lunga vita a Re. Oggi più che mai.
Stephen King ti auguro con tutto il cuore altri 70 di questi anni in cui ci hai onorato con la tua esistenza.

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