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indossArte: la mostra di opere d’arte da indossare

Scritto da Livia Piredda 14 Dicembre 2017

Il confine tra Moda e Arte è sempre stato molto labile. L’una ha infatti sempre influenzato l’altra. Questo connubio indissolubile è sfociato in quella tendenza da parte dei designer e degli artisti di creare pezzi unici d’arte che potessero essere indossati. Ricordiamo gli accessori e gli abiti di Elsa Schiaparelli ispirati al surrealismo di Salvador Dalì o, più recentemente, la sfilata di Viktor & Rolf caratterizzata da abiti a forma di quadri. In questa ottica di fare delle opere d’arte oggetti portatili e portabili, è nata la mostra indossArte curata da Francesca Barbi Marinetti e Lucia Collarile. Sono molti gli artisti che dal 7 al 10 dicembre presso la galleria D.d’Arte di Roma hanno esposto le loro creazioni da indossare. Scopriamoli insieme.

Partendo dai gioielli troviamo Giulia Barela, designer la cui specializzazione è quella di utilizzare la tecnica della fusione a cera persa. Per l’occasione Giulia espone uno dei gioielli della sua ultima collezione: l’occhio di serpente replicato in forme e materiali differenti. E’ invece la pittura alla base delle opere di Gisella Gatto. Le Quadrane® sono vere e proprie tele in miniatura dalle forme e tecniche differenti che possono essere indossate quotidianamente come manifesto concettuale che l’Arte ha valore ovunque noi siamo e non soltanto appesa a un chiodo. Dalla pittura ci spostiamo all’artigianalità della lavorazione del ferro di Mauro Carrazza. Ferrum Jewels sono opere uniche che racchiudono in sé la tradizione della lavorazione a mano battendo direttamente il filo di ferro e il design moderno delle forme squadrate e minimaliste.

La modernità è al centro, anche, delle creazioni di Ludovica Cirillo. In una ottica di  riciclaggio e tecnologia nascono i gioielli byLudo creati attraverso l’uso di piccoli pezzi tecnologici in disuso destinati alla rottamazione come, per esempio, i tasti della tastiera dei computer. Continuiamo con Elena Spirito in arte Vanzuk, che fa del collage il suo cavallo di battaglia. Preziose carte colorate in strati sovrapposti prendono vita grazie alla maestria dell’artista in ciondoli, anelli, ma anche spille e spilloni per capelli dalle forme eleganti, a tratti bizzarre e grottesche.

Dai gioielli passiamo agli accessori di Barbara Guidi. Spille, cerchietti, fermagli e cappelli vere e proprie sculture sono create dall’artista manipolando stoffe svariate, pietre e pietruzze, fili metallici, corde, piume, sete, cotoni e cachemire.  C’è invece la sperimentazione della volumetria del segno alla base delle opere di Barbara Salvucci. La tecnica della distribuzione dei volumi si sviluppa nel foulard, nel vestito e nella borsetta esposti alla mostra creando giochi di linee piane che occupano spazi immaginari. Dalla geometria di Barbara Salvucci continuiamo con il surrealismo di Elio Varuna che attraverso simboli mistici con elementi ultra-pop ci trasporta in un’altra dimensione. Tuty, una sorta di entità molecolare rossa, è la firma inconfondibile di questo artista che oltre a dilettarsi in dipinti e oggetti di arredamento ama cimentarsi anche nella creazione di magliette, gioielli e cappelli.

indossArte ha ospitato anche due progetti: MyDay-ByDay e REGENESI.  Il primo capitanato da Laura Helena Aureli coinvolge molti artisti nazionali e internazionali di gioiello contemporaneo selezionati dalla curatrice attraverso il web e fiere di tutto il mondo. Il secondo invece REGENESI si occupa della trasformazione sostenibile di materiali post-consumo per dar vita a oggetti e accessori di alta gamma, lavorati a mano in Italia da esperti artigiani.  In occasione di indossArte REGENESI presenta delle borse che sono il frutto dei bassorilievi concettuali di Gerry Turano, della tecnica del pirografo di Flaminia Violati e della pittura vivace di Carlotta Schiavio in arte YaTii.

Possiamo affermare con grande entusiasmo che indossArte è un progetto fantastico che coinvolge grandi artisti e permette a noi fruitori di scoprire opere d’arte meravigliose, ma soprattutto di poterle indossare. Che dire, aspettiamo con trepidazione la seconda edizione.

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