Home Moda PFW 2018 UOMO: I FANTASTICI 4 (designer)

PFW 2018 UOMO: I FANTASTICI 4 (designer)

Scritto da Livia Piredda 22 Gennaio 2018

La Paris Fashion Week Uomo si è conclusa ieri e, che dire, non ci ha impressionato come avrebbe dovuto. Solo pochi designer si sono distinti per loro collezioni. Vediamoli insieme.

Primi fra tutti non potevano sicuramente deluderci Louis Vuitton e Valentino. La maison francese presenta un uomo contemporaneo che mantiene però intatta la propria classe. Ogni look è curato nei minimi dettagli senza trascurare quel pizzico di dinamicità che fa di questi capi i must have di ogni uomo che vorrà distinguersi questo inverno. Se poi vogliamo parlare della classe, quella vera, non c’è dubbio che Valentino non lascia spazio a rivalità. Cappotti lineari e dolcevita sagomati sono i punti di forza di questa collezione che punta tutto sulle tonalità del blu, nero e grigio con qualche tocco di colore qua e là. Siamo oneste, chi non vorrebbe al proprio fianco un uomo come quello di Valentino?

Un altro mondo è invece quello presentato da Rick Owens. Seppur possa sembrare esagerato e a tratti irriverente, lo stile Owens è tra i migliori di questa fashion week. La collezione autunno inverno 2018/2019 vede l’uomo in due modi: “sopraffatto” da ampi cappotti e pantaloni o mezzo nudo con casacche che non lasciano spazio all’immaginazione grazie ai loro ampi tagli laterali. In entrambe le versioni, Rick Owens riconferma il suo genio creativo e la sua abilità nel creare linee armoniose tra di loro.

Per finire, non possiamo non far riferimento alla collezione di Sean Suen. Il designer cinese è uno dei più interessanti del panorama menswear. La collezione presenta capi che richiamano le armature delle note guardie giapponesi, i samurai, e outfit che donano un pizzico di femminilità all’uomo attraverso l’uso di pellicce o cappotti con cinture che enfatizzano la vita maschile.

Insomma, questa Fashion Week parigina, a parte i quattro designer sopracitati, non ci ha riservato niente di cui valesse la pena parlare. Non ci resta che aspettare quella femminile per vedere qualcosa di più interessante, o almeno speriamo.

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